Daniele Carrer è un fotografo professionista che di stock photography e footage dal 2007 ha fatto fonte di rendita. Lo abbiamo intervistato dopo averlo conosciuto grazie al suo video corso online.
Nel suo blog stockfootage.it spiega come guadagnare con la passione del video e della fotografia. Non solo.. Daniele ha anche realizzato un corso online rivolto a tutti gli appassionati di video e fotografia che vogliono trovare un modo per guadagnare grazie alla loro passione: Vendere Foto E Video Online. Noi lo abbiamo provato, e lo consigliamo anche!
La fotografia e i video di stock sono sempre più utilizzati dai produttori di contenuti per ottimizzare i costi e migliorare i loro lavori, vengono prodotti da migliaia di freelancer in tutto il mondo che spesso anche solo con € 1000 di attrezzatura, riescono a realizzare interessanti rendite passive vendendo la licenza di utilizzo dei propri lavori ad agenzie come Pond5, Shutterstock, Fotolia ecc.
Iniziamo!
Ciao Daniele, grazie per aver accettato l’intervista! Partiamo con una domanda un po’ personale:
Quanto realisticamente puoi dire di aver guadagnato coi time-lapse di stock?
Nel 2010, al momento del passaggio alla mia prima reflex che registrava video real time, la Canon 550d, guadagnavo circa € 600 euro al mese in tutto, di cui un buon 80% dovuto ai time lapse.
Oggi come oggi, la percentuale di vendite di video in tempo reale si è alzata parecchio nel mio caso, però, essendo aumentati anche i ricavi totali, siamo comunque intorno ai 200/300 euro al mese per i soli time lapse.
Il mio best seller è un cantiere registrato a Francoforte nel 2009, e parliamo di circa € 4.000 euro tra istockphoto, pond5 e shutterstock.
Per molti noi rappresenti la prova che è possibile guadagnarsi da vivere con la produzione di sequenze video time-lapse! Qual è il tuo segreto?
Il mio segreto è stato capire le potenzialità dello stock footage prima degli altri. E’ un po’ come con il poker online: i veri soldi li hanno fatti quelli che hanno iniziato per primi, oggi c’è ancora gente che guadagna bene, ma dopo che si è sparsa la voce, la concorrenza si è fatta talmente agguerrita che si guadagna solo se si è più bravi degli altri.
Se posso comunque dare un consiglio ai lettori di TLI che vogliono vendere i loro lavori, è quello di approcciarsi al mondo dei time lapse da imprenditori, non da artisti. Conoscere il mercato è importante almeno quanto sapere le regole dell’inquadratura e saper lavorare con tempi e diaframmi.
Quando hai iniziato a produrre stock footage, e cosa ti ha fatto capire sin da allora che il time-lapse sarebbe stata la scelta vincente per i tuoi profitti?
Ho iniziato nel 2007. A quel tempo c’erano solo poche Nikon con l’intervallometro integrato nel menu ma io, da Canonista, trovai su Ebay uno dei primi telecomandi che scattavano ad intervalli regolari e, siccome al tempo non sapeva quasi nessuno che esisteva, distanziai la concorrenza degli altri produttori inondando le Agenzie con dei time lapse girati con meno di 1000 euro di attrezzature.
Quando sei uno dei pochi a saper produrre una cosa, perché l’asticella d’ingresso è apparentemente alta, allora capisci che i soldi arriveranno.
Ci racconti un episodio particolarmente interessante della tua carriera? Ci accennavi a quella sequenza di Francoforte nel 2008…
La sequenza di Francoforte mi ha permesso, da sola, di ripagarmi tutto il viaggio e probabilmente anche i successivi 5 o 6, visti i risultati economici che ha continuato a darmi nel tempo.
Sono convinto che il 90% degli utenti di TLI saprebbe crearne una identica, ma la mia non è fortuna, perché in ogni attività imprenditoriale le occasioni bisogna sapersele cercare. Quando sono in una Capitale europea, esco di casa la mattina alle 8 e torno a mezzanotte, dopo aver passato almeno una settimana a casa a pianificarmi il viaggio perché niente succeda a caso.
In un viaggio del 2009 a Parigi, in tempi in cui il mercato delle città non era ancora saturo, al quinto time lapse mi si rompe l’obiettivo e io, dopo una notte insonne, decido stupidamente di non comprarne un altro sul posto. Vedendo i soldi che mi sono arrivati dagli altri lavori già fatti in quei giorni, penso che risparmiare in quel caso sia stata la scelta più stupida della mia carriera di produttore di stock footage.
Per chi si avventura oggi con metodo e dedizione alla stock photography, secondo te c’è ancora margine di guadagno e di fare di questa la propria professione?
Gli spazi ci sono ancora, per lo meno per ripagarsi i viaggi. Il problema è che c’è talmente tanta concorrenza che se t’improvvisi non vendi niente. Ci vuole studio, pianificazione e mentalità imprenditoriale.
Ora cito suncalc.net: chi legge sa di cosa sto parlando? Benissimo!
Se qualcuno, stuzzicato dalle mie risposte, vuole già comprare un viaggio low cost per Londra per girare time lapse e guadagnare con quelli, nel caso non conoscesse suncalc.net il mio consiglio sarebbe uno solo: vai a vederti i musei, a conoscere persone, a mangiare fritto, ma non perdere tempo a girare perché non vendi niente.
Esattamente cosa imparano i tuoi studenti nelle nove lezioni del tuo corso?
Imparano tutto quello che serve per vendere.
Tanti dei lettori di TLI sono convinto che siano già bravi tecnicamente, ma non conoscono i soggetti che richiede il mercato, come creare il keywording giusto in poco tempo, a che Agenzie inviare il materiale e mille altre cose che ho imparato sulla mia pelle:
- Che genere di soggetto cerca chi compra?
- Quali tecniche di ripresa si devono utilizzare se si riprende un contenuto già ampiamente presente nelle collezioni delle Agenzie?
- Quali sono le migliori Agenzie a cui spedire i propri lavori?
- Come si compila velocemente una buona scheda tecnica da spedire alle Agenzie?
- Quale attrezzatura serve per produrre stock footage?
- Come si crea stock footage di una Capitale europea?
- Quali errori si fanno nella creazione di un time lapse?
E poi mi raccomando: anche se il time lapse è tutt’ora il soggetto più redditizio, non ha senso evitare di girare in real time, visto che ora le macchine riprendono in entrambi i modi.
Al giorno d’oggi non ha senso mettersi nelle condizioni di perdere vendite o, peggio ancora, di vivere la produzione di stock footage come ci si approccia alla creazione di un video da mettere su Vimeo! A quel punto sono il primo a dirlo: tanto vale evitare di perdere tutto il tempo che si passa davanti al computer per il keywording e mettersi a creare solo video artistici, che sono sicuramente molto più piacevoli da produrre, ma non fanno guadagnare.
Nel mio video corso insegno tutto quello che serve per entrare nel microstock con l’approccio giusto, possibilmente cercando di minimizzare costi e tempo perso!
Come si acquista il corso?
Puoi acquistare direttamente da qui il corso Vendere Foto E Video Online
Grazie Daniele!
Ringraziamo Daniele per la gentilezza e il tempo che ci ha voluto dedicare, e speriamo di avervi dato spunti interessanti sia che abbiate sia che non abbiate mai pensato di lucrare con le vostre sequenze time-lapse!