Mini Tutorial

Come realizzare video time-lapse di stelle in movimento

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Impariamo a realizzare un time-lapse della volta celeste con una guida in italiano gratuita, facile e approfondita!

Introduzione

In rete sono presenti molti filmati in cui si può osservare la volta stellata ruotare, magari con la presenza della via lattea ad impreziosire l’immagine del cielo.

Queste realizzazioni sono alla portata di quasi tutti noi frequentatori di TLI, in quanto dovremmo già essere in possesso di tutto il necessario. C’è solo qualche aspetto in più da tenere in considerazione rispetto ad un normale timelapse diurno.

In questo articolo cercherò di guidarvi passo passo alla realizzazione di un filmato di questo tipo, realizzato da me recentemente:

Mi concentrerò sugli aspetti astronomici del filmato, dando per scontato che sappiamo già operare correttamente per creare un timelapse.

Strumentazione

In prima battuta, vediamo che cosa ci serve:

  • un treppiede stabile
  • un intervallometro
  • una camera digitale in grado di scattare in modalità BULB
  • un obiettivo di corta focale (da 14 a 30 mm)
  • una batteria potente per la macchina fotografica
  • un buon cielo 🙂

.. e fissiamo l’attenzione sulle principali differenze rispetto alla strumentazione utilizzata per realizzare un “normale” timelapse diurno.

La possibilità di scattare in modalità BULB significa che la fotocamera può rimanere aperta senza limiti di tempo, cosa molto importante per raccogliere più luce possibile ed evidenziare soggetti molto deboli (p.e. la via lattea).

Le reflex di ultima generazione, soprattutto quelle di fascia alta, non hanno problemi anche con pose corte, a patto di alzare la sensibilità ISO, però la posa BULB è sempre utile.

E’ importante che l’alimentazione sia sufficiente per scattare qualche centinaio di foto a lunga esposizione: la lunga esposizione consuma molta più energia elettrica rispetto agli scatti diurni, pertanto prima di partire per una nottata è meglio fare una prova a tavolino con l’obiettivo tappato e simulare la durata dell’intera sessione di ripresa. Se possibile consiglio di avere un sistema di alimentazione esterno per la macchina fotografica.

L’obiettivo da scegliere dovrebbe permetterci di inquadrare un’ampia zona del cielo, preferibilmente con qualche dettaglio del panorama terrestre.
Non dimentichiamo che il cielo è GRANDE! E viaggia VELOCE. Se l’inquadratura è troppo stretta si perde gran parte del fascino della ripresa.

Il mio consiglio è di utilizzare obiettivi non più lunghi di 30 mm di focale, per fotocamere con sensore APS-C, le più diffuse. Il filmato di esempio è stato realizzato con un obiettivo da 24 mm a fuoco fisso. Per ottenere filmati molto suggestivi si può arrivare all’utilizzo di obiettivi fisheye da 10 mm, che permettono di inquadrare l’intera volta stellata, a prezzo di una certa distorsione dell’immagine.

Il cielo non è propriamente uno strumento, però è importante uscire a fotografare solo in nottate limpide, senza foschie. Le nuvole passeggere (se non sono troppe) possono invece aggiungere ricchezza all’immagine, anche se io preferisco un bel cielo pulito, possibilmente senza luna.

Scelta del soggetto

Il cielo, ovvio!
Però non basta puntare verso l’alto e scattare. Per ottenere qualcosa di decente è necessario sapere almeno dove è posizionato il nord, per scegliere cosa inquadrare.

A nord c’è la stella Polare, quella stella attorno a cui sembra ruotare l’intera volta celeste, quindi se inquadriamo questa zona otterremo un filmato in cui sarà presente una stella ferma, attorno alla quale ruotano in cerchio tutte le altre.

Se ci voltiamo a sud, dalla parte opposta al nord, otteniamo invece una sequenza in cui il cielo sembra scorrere da sinistra verso destra, e se il campo è abbastanza ampio vedremo sorgere e tramontare alcune stelle dall’orizzonte.

In estate è anche il momento migliore per riprendere la via lattea; puntando in questa direzione avremo il cielo più ricco di stelle e con la nostra galassia in primo piano.

Da non sottovalutare il panorama terrestre: deve sempre essere presente in una parte dell’inquadratura, magari con il profilo di un albero, una montagna, un castello…

Un’ultima considerazione riguardo l’inquadratura: evitate la luna, soprattutto se siamo verso la fase di luna piena. La luminosità del nostro satellite è molto elevata, manderebbe in saturazione il sensore, facendo scomparire il tenue chiarore delle stelle.

Esecuzione delle riprese

La realizzazione di un timelapse astronomico avviene sfruttando le impostazioni manuali della fotocamera, quindi occorre disattivare ogni automatismo eventualmente attivo (autofocus, autoiso, tempi, diaframmi): dobbiamo avere il completo controllo della nostra camera, quindi impostiamo la sensibilità a 800 o 1600 ISO, scegliamo il JPEG come formato di scatto, impostiamo il tempo su BULB e apriamo al massimo il diaframma; se utilizziamo un obiettivo zoom, magari come i diffusissimi 18-55 venduti in kit con la macchina, lasciamo lo zoom al minimo.

Passiamo alla messa a fuoco, operazione delicata.
Non possiamo usare l’autofocus, in riprese notturne non è abbastanza sensibile e preciso, quindi dobbiamo procedere a tentativi.

Normalmente metto la messa a fuoco all’infinito, poi torno “un pochino” indietro. Scattiamo una foto del cielo di una trentina di secondi e vediamo il risultato sul display, zoomando al massimo. Non preoccupatevi se le stelle appaiono allungate, è normale e le strisciate non saranno percepibili durante l’esecuzione del filmato.

Facciamo un po’ di prove, spostando il punto di fuoco, fino a che non siamo soddisfatti della dimensione delle stelle, più sono piccole, meglio è. Attenzione a non considerare la lunghezza della strisciata della stella come sintomo di cattiva messa a fuoco; è importante che la striscia, se presente sia sottile. Se la vostra camera è dotata di live view, aiutatevi con quello.
Una volta ottenuto un buon fuoco, non toccate più l’obiettivo, le stelle sono tutte a fuoco allo stesso modo, in qualunque posizione del cielo orientate l’inquadratura.

Dopo questo passaggio possiamo scegliere il tempo di esposizione, che è forse il parametro più importante da impostare per un buon risultato.
Il cielo comincia a scurirsi immediatamente dopo il tramonto, però raggiunge il minimo di luminosità indicativamente un paio d’ore dopo, quindi se vogliamo avere un vero timelapse notturno dobbiamo aspettare un pochino.

Per la scelta del tempo di esposizione possiamo scattare qualche prova a tempi diversi, partiamo da 15 secondi, proviamo 20, 30, 45 e un minuto. In base alla qualità del cielo, all’inquinamento luminoso, alla sensibilità della camera otterremo risultati diversi, non c’è una regola esatta da seguire, purtroppo 🙂

Quando sarete soddisfatti, quando avrete trovato un buon compromesso fra luminosità del fondo cielo (non eccessiva), quantità di dettagli e rumore, potete cominciare a scattare: i tempi dell’esposizione devono essere pilotati dall’intervallometro, tenete 5 o 10 secondi fra uno scatto e l’altro, non di più, e scattate quante più foto potete (almeno un paio d’ore, possibilmente di più).

Se volessimo iniziare le riprese appena dopo il tramonto, dovremmo avere già effettuato alcune prove in piena notte per sapere con precisione quale esposizione utilizzare; il nostro risultato sarebbe sovraesposto, addirittura bruciato, all’inizio del filmato, per poi scurirsi man mano che passano le ore.

Elaborazione

La parte più complicata è passata, compresa la fatica di rimanere svegli tutta notte :-), ora si può passare alla creazione del filmato, su cui non mi dilungherei oltre, in quanto sono già presenti ottimi tutorial su TLI: la procedura è la stessa.

Posso dirvi che io utilizzo Avidemux e imposto il rendering a 15 fps. La frequenza dei frame deve essere calibrata in base al tempo di esposizione dei singoli scatti, in modo da avere un filmato fluido e “tranquillo”. Più il tempo di esposizione è elevato, più conviene abbassare il framerate, di solito faccio tre o quattro filmati fra 10 e 25 fps, poi scelgo quello che preferisco.

Di seguito i dati di creazione del filmato di esempio:

  • Camera: Canon 350D
  • Obiettivo: Nikon 24mm f/2.8 D Nikkor (montato con adattatore)
  • 274 pose da 25 sec (800 ISO) intervallate di 5 secondi
  • Generazione del filmato a 15 fps con Avidemux

Spero che questo articoletto possa essere di aiuto a qualcuno, se non è chiaro qualche passaggio sentitevi liberi di chiedere e cercherò di migliorare le parti oscure.

Attendo di vedere vostre realizzazioni!

Ciao,
Alberto

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