Marco Cavalazzi ci mostra come sia possibile realizzare “in casa” una guida motorizzata (dolly) per time-lapse basata su Arduino!
AGGIORNAMENTO
Visto l’enorme successo di questa guida, riportiamo qui di seguito le parole dell’autore in risposta alle tante richieste di codice sorgente:
Ciao a tutti che piacere vedere tanto riscontro!
Ad ogni modo sono stato un po’ latitante e giusto qualche giorno fa Marco Famà mi ha scritto chiedendomi il codice sorgente in quanto molti utenti vorrebbero scaricarlo…Dunque il codice è scaricabile qui.
Autorizzo chiunque a scaricarlo ed utilizzarlo liberamente senza scopo di lucro, autorizzo altresì la pubblicazione del tutorial o delle sue parti purchè venga citato come autore.
Lo stesso vale per il codice che può essere pubblicato purchè venga citato come autore.
Per il resto CONDIVIDETE, SPERIMENTATE IMPARATE!!
A presto.
Marco Cavalazzi
Come realizzare un dolly artigianale con Arduino
Devo ammettere che ci ho messo veramente un bel po’, i problemi e gli imprevisti sono stati tanti. In ogni caso non mi dilungo ulteriormente e passo al tutorial vero e proprio.
Premessa
Per realizzare questo tipo di progetto, non sono necessarie particolari capacità, basta un minimo di manualità e dimestichezza con chiavi inglesi, trapano e saldatore.
Inoltre è necessaria una minima conoscenza elettronica.
Se sei in grado di assemblare lo shield per Arduino non avrai nessuna difficoltà a completare il progetto!
Meccanica
Dunque per far muovere la nostra macchina fotografica ho utilizzato 2 guide per porte scorrevoli come questa:
Ho assemblato le due guide tramite delle lastrine in metallo acquistate in un bricocenter insieme a tutti i bulloni e dadi necessari
Sempre con delle piastre recuperate al BricoCenter, ho creato il supporto per la macchina fotografica.
Il tutto assemblato sui carrelli forniti con i binari..
Per migliorare la scorrevolezza, ho allentato il serraggio del bullone di sx (in basso nella foto) questo permette alle piastre di ridurre l’attrito causato dalle imperfezioni di assemblaggio. Per fare ciò è consigliabile utilizzare dadi autobloccanti.
La trasmissione è realizzata con una cinghia dentata in fibra, fissata alle estremità del binario.
Utilizzando dei bulloni a testa tonda lunghi 10cm ho creato i tendi-cinghia.
Elettronica
Dunque, per l’elettronica ho utilizzato:
- Arduino 2009
- Adafruit motorshield
- Motoriduttore 12v 10gk/cm
- 2 potenziometri da 10k (lineari)
- 2 led, (rosso e verde)
- 1 fotoaccoppiatore (4n25)
- interruttore a levetta
- scatto remoto a filo (di quelli compatibili)
- scatola di derivazione per esterni
- 3 batterie da 4,5v
Schema elettrico
Prima di tutto ecco lo schema elettrico:
I potenziometri sono collegati agli ingressi analogici n° 2 & N° 5.
Come regola di collegamento basta ricordare questo:
La massa si collega dove vogliamo sia il minimo, il +5v dove vogliamo sia il massimo, al centro la variabile.
Il led verde, l’ho saldato al posto del led di accensione posizionato sulla scheda, il led rosso, invece, è collegato all’uscita digitale n°2 (i led hanno un gambo corto e uno lungo, quello lungo è il + il corto va a massa, inoltre bisogna sempre collegare una resistenza adeguata a tutti i led, nello specifico va messa una resistenza da 1k in serie sul positivo).
ATTENZIONE!
Se non si mette la resistenza si rischia di rompere Arduino!
Il fotoaccoppiatore è un led, o meglio, è un interruttore led, infatti all’interno di questo componente è presente un led infrarossi e un “sensore”, quando quest’ultimo è colpito dalla luce chiude l’interruttore.
In ogni caso va considerato un led, percui anche qui ci vuole la resistenza sul pin 1 (quello con il cerchiolino) il pin 2 va a massa.
Al 5 e al 4 si saldano i contatti della macchina fotografica.
A questo proposito è bene ricordare come funziona il collegamento dello scatto remoto.
Nelle Canon (Nikon o altre non so) ci sono 3 contatti: la massa, il focus e lo scatto. Per scattare deve chiudersi il contatto scatto-massa, detto in termini grezzi, se il filo della massa tocca quello dello scatto avviene il click. stesso concetto con il Focus.
Da ricordare che lasciando la messa a fuoco in manuale, quest’ultimo comando ci servirà per “risvegliare” la macchina dallo stand-by.
Quindi riassumendo, scatto e focus sul piedino 4 e massa sul piedino 5.
Come collegare fisicamente la macchina fotografica?
Niente di più semplice, dai piedini 4 e 5 del fotoaccoppiatore, parte un cavetto stereo che termina in un jack mono da 3,5mm. quest’ultimo si collega ad un adattatore jack femmina-connettore tripolare EOS.
Per realizzare questo adattatore, ho comprato uno scatto remoto di quelli economici, ho tagliato il terminale con 10cm di cavo , ho saldato il connettore femmina, et voilà!
Ovviamente per fotocamere Nikon o altre il procedimento è uguale, basta acquistare lo scatto remoto specifico per la propria reflex.
Considerando le saldature “volanti” direttamente sul fotoaccoppiatore (opportunamente isolato in seguito), il cavo risulta fragile agli strappi, percui un accorgimento può essere un nodo prima che il cavo esca dal foro del “case”.
Il motore va collegato all’uscita M1 dello shield, la polarità è indifferente. L’interruttore a levetta va saldato all’ingresso analogico 0.
Essendo un interruttore, sarebbe andato bene un ingresso digitale, ma non essendocene più disponibili ho dovuto utilizzare quello analogico, il concetto rimane lo stesso:
- interruttore aperto condizione A (motore gira in avanti)
- interruttore chiuso condizione B (motore gira in dietro)
In termini numerici la differenza tra i 2 tipi di ingressi consta nel valore, infatti in quelli digitali il valore può essere o 1 o 0, mentre in quelli analogici il valore varia da 0 a 1023.
Nel nostro caso essendo un interruttore (aperto/chiuso), il valore sarà o 0 o 1023.
La tensione di alimentazione del nostro sistema è 12v, per fornire tale tensione ho acquistato 3 batterie da 4,5V (quelle che non compra nessuno!) alla modica cifra di 1 euro cad.
Costano poco e durano tanto!
Ovviamente per raggiungere i 12V vanno saldate in serie. Queste batterie hanno delle linguette lunghe che ben si prestano alla saldatura. Se sommiamo le tensioni in serie delle 3 batterie, otteniamo 13,5V.
Arduino ha delle tolleranze abbastanza ampie 6-20v percui non corriamo alcun rischio!
Infine ho racchiuso il tutto in una scatoletta di derivazione (sempre presa al Brico).
la scheda calza a pennello e i fori presenti sono ottimi, perchè da un lato permettono di poter accedere alla porta usb per eventuali aggiornamenti firmware, dall’altro sembrano fatti apposta per far passare il motore.
Firmware
Dopo numerose notti passate in bianco sono arrivato al rilascio della versione 1.6
in poche parole questo firmware permette di determinare attraverso l’interruttore a levetta la direzione del movimento, con il potenziometro in alto la durata del movimento e con il potenziometro in basso l’intervallometro, che ha come valori predefiniti 1s, 2s, 5s, 10s, 30s, 60s,
Ecco un video dimostrativo che rende bene l’idea.
Qui sotto puoi scaricare lo sketch di Arduino.
Infine ho racchiuso il tutto in una scatoletta di derivazione (sempre presa al Brico).
La scheda calza a pennello e i fori presenti sono ottimi, perchè da un lato permettono di poter accedere alla porta usb per eventuali aggiornamenti firmware, dall’altro sembrano fatti apposta per far passare il motore.
Conclusioni, crediti e link utili
Di certo a comprarne uno già fatto si fa moooolto prima… La soddisfazione di aver immaginato, progettato, costruito, testato,ecc ecc… è immensa e indubbiamente non ottenibile con un prodotto meccanicamente ed elettronicamente perfetto, ma costruito e commercializzato da altri.
Rimango pertanto molto soddisfatto di ciò che ho creato e assolutamente felice di condividerlo con chi ha la mia stessa passione.
Ora qualche ringraziamento:
- Gianni Moroni (per il suo progetto e per avermi indirettamente ispirato quando ero ad un punto morto)
- Massimo Banzi (per aver inventato Arduino)
- Marco Famà (per lo spazio che mi/ci offre)
Ora qualche link interessante:
- http://www.robot-italy.com/
- http://www.omgespa.it/
- http://it.rs-online.com/web/
- http://www.youtube.com/watch?v=p2WggZpBh1w&feature=related
…al prossimo progetto! (è già in cantiere… 😉 )
Marco Cavalazzi.