Per la realizzazione dei miei time lapse uso un telecomando della Aputure.
In realtà ne uso due differenti, uno per la mia Canon Eos 350D e l’altro per la Canon Eos 40D. Differiscono solo nell’attacco (nella foto a destra quello per le Canon Eos 350D-400D-450D ecc. e a sinistra quello per le Canon Eos 20D-30D-40D-50D-5D-7D ecc.) e nella disposizione dei comandi, ma il principio di funzionamento è il medesimo.
Alimentazione e prezzo
Il telecomando per la Eos 40D funziona con pila tipo CR 2032 da 3v (quelle tonde e sottili a forma di lenticchia) mentre quello della 350D funziona con le ben più comode pile ricaricabili ministilo AAA.
Essenzialmente è possibile programmarli per eseguire uno scatto ogni tot tempo, e sono molto comodi. Li ho trovati su ebay a un prezzo di circa 25 euro, molto più economici dei telecomandi originali, costando circa un quarto del prezzo.
I comandi disponibili sugli intervallometri Aputure
Ecco come vanno programmati. Il primo pulsante “Delay” serve a impostare il ritardo con il quale iniziare la sequenza di scatti. E’ molto comodo perché spesso capita di dover lasciare la fotocamera a scattare e di dover andare via molto prima di iniziare la sequenza. Il secondo comando è “Long” ovvero quanto deve durare uno scatto.
Apro una parentesi al riguardo.
Per i time lapse possiamo usare la fotocamera in varie modalità, dall’automatico al manuale. Personalmente preferisco lavorare la maggior parte delle volte in modalità P (Program, la fotocamera sceglie apertura e tempi) oppure Tv (priorità di tempi), ma dipende molto da cosa dobbiamo fare.
Lavorando in manuale possiamo impostare il pulsante “Long” a 1 e otterremo una posa da 1 secondo, a 2 e avremo una posa da 2 secondi e così via. Ma se la fotocamera viene impostata in modalità P o Av o Tv o altro? Bene lasciamo il valore su “Long” a 1 e la fotocamera scatterà secondo il corretto tempo di esposizione, che sia 1/60 sec. oppure 3 secondi.
Il terzo controllo del telecomando è “Int” e sta per l’intervallo che intercorre tra gli scatti. E’ un parametro che va regolato in questa maniera: se vogliamo uno scatto ogni 5 secondi bisogna impostare questo valore a 6 e quello del “Long” a 1. Se vogliamo uno scatto ogni 10 secondi lo impostiamo a 11 e quello del “Long” sempre a 1. Da notare che l’intervallo minimo tra uno scatto e l’altro è di un secondo.
Ma cosa succede nel caso in cui lo scatto abbia una esposizione superiore a 1 secondo, diciamo 3 secondi? L’intervallo sarà sempre di 10 secondi perché il timer parte da quando inizia lo scatto, e non da quando termina.
In caso di time lapse notturni bisogna farsi due calcoli. Sotto cieli scuri di montagna ad esempio la macchinetta può esporre anche per 10-12 secondi sul cielo a 1.600 ISO. In quel caso succede che il timer parte a inizio scatto, ma se gli abbiamo dato 10 secondi di intervallo e lo scatto dura ad esempio 12 secondi il prossimo scatto partirà appena l’otturatore della fotocamera è libero. In questo caso saltato il primo intervallo da 10 secondi ripartirà dal prossimo ovvero passeranno 20 secondi totali dall’inizio del primo scatto.
L’ultimo comando è “N” o “Frames” a seconda del telecomando, ed indica il numero degli scatti totali che vogliamo eseguire. Il range va da 0 a 399 per il telecomando della mia 350d (e può anche emettere dei bip prima dello scatto) oppure da 0 a 99 per il telecomando della 40d. Tenendolo a zero il numero di scatti è infinito, o meglio, fino a quando non decideremo di fermare il timer.
L’utilità del telecomando è indubbia, un “must” per coloro che amano riprendere time-lapse. Alcune fotocamere come la Canon EOS 40D possono essere controllate via pc con il software Canon che imposta il suo intervallometro, ma è facile capire che spesso l’uso del pc sul campo è scomodo, soprattutto per l’energia elettrica.
Un telecomando programmabile è la soluzione ideale, il miglior amico del fotografo di time lapse!